Quattro foto per una panchina, per testimoniare le condizioni in cui qualcuno ha ridotto un bene pubblico, in via Di Vittorio. “Qualcuno” che non viene mai visto, mai denunciato, mai rilevato dalle numerose telecamere presenti nella via. Però questa situazione che, tra l’altro, rappresenta un pericolo in quanto le parti metalliche possono ferire qualcuno e la sbarra potrebbe essere utilizzata in modo “scorretto”- per usare un eufemismo – dura da molto tempo, per l’esattezza dal mese di settembre. Non solo ma è stata segnalata dal Comitato Di Vittorio/Parri/Certosa il 7 novembre con una e-mail (dopo le numerose segnalazioni verbali precedenti) all’Assessore Battocchio, all’Assessore Rullo e, per conoscenza, al Sindaco.
Il Comitato, come dichiara il suo Presidente, Italo Scardovelli, ce la mette tutta per essere collaborativo e segnalare ciò che non va, ma le risposte non arrivano. Non arrivano nonostante l’istituzione dei vigili di quartiere e dell’assessorato ai quartieri. Dunque, cos’è che non funziona, si chiedono nella via? Se le segnalazioni vengono fatte, perché nessuno interviene, pur constatando la pericolosità di una situazione del genere? Il Comitato e i cittadini non sanno più che cosa fare. Qualcuno pensava di rimuovere la panchina, altri di aggiustarla, altri ancora di circondarla con un nastro bianco e rosso per segnalare il pericolo. Tutte azioni, però, che andrebbero a sostituirsi a ciò che dovrebbe fare l’Ente pubblico. Morale: la panchina resta in quelle condizioni, assieme alle altre già rovinate, il degrado perdura e nulla cambia.
Una risposta a UNA PANCHINA EMBLEMATICA